10 novembre 2009

21 LICENZIAMENTI ALLA ICPL

imgChiSiamoLicenziamento collettivo di 21 lavoratori all’Icpl. Li ha annunciati stamane ai sindacati il Presidente Ferdinando Bitonte, che ha già avviato le procedure di legge. Un’altra vera e propria tegola che si abbatte sulla città negli stessi giorni in cui Civitavecchia perde il servizio merci Fs nella tratta con Golfo Aranci. E la situazione occupazionale a questo punto, con la fine del cantiere Enel a Tvn e i Patti Territoriali che dopo 12 anni ancora non decollano, si fa davvero drammatica. A rendere noti gli imminenti licenziamenti all’Icpl sono le organizzazioni sindacali, che usano parole di dura critica nei confronti di una politica incapace di gestire negli anni quelle che si erano presentate alla città come favolose occasioni di sviluppo.
<Eppure questa ulteriore grande invenzione della politica – afferma il segretario Generale della Cgil Franco Boriello - che per anni ha usufruito di consistenti finanziamenti pubblici, quando la maggioranza era nelle mani pubbliche, ha svolto corsi di formazione per la qualificazione di giovani da adibire alle attività dell’interporto, grazie all’impegno titanico dell’allora assessore Scacchi. In maniera inversamente proporzionale con la riduzione dei finanziamenti e delle quote detenute dalla parte pubblica, i problemi di impiego e utilizzo dei corsisti sono aumentati. Per anni si è cercato ogni possibile collocazione e soluzione lavorativa per gli oltre cento lavoratori, incontri con la Regione Lazio, Autorità Portuale, Imprese operanti nel porto e non, con la parziale tregua solo quando la Regione ha garantito per altro tempo l’erogazione di risorse per la formazione atte a garantire il mantenimento, dei lavoratori anche part time, in qualifiche e funzioni diverse per cui si erano svolti i corsi, con assunzioni a tempo determinato presso imprese ecc., .
Oggi terminato l’impegno (economico Pubblico) Bitonte attiva le procedure di licenziamento collettivo. Grazie.

Nel frattempo la parte pubblica ha ceduto e ridotto la sua presenza nel Consorzio, lasciando sempre più presenza alla parte privata, che come da copione non ha mai avuto la intenzione di rendere attivo quanto predisposto e costruito con il danaro Pubblico, anzi, meglio che non funzioni, che non decolli, che fallisca. Così senza aver investito molto, ci si ritrova proprietari di tanto, pagato e costruito dalla collettività, che una volta liberato dal peso dei”corsisti” magari miracolosamente diventerà produttivo e troverà attività e commesse>.
Boriello si appella dunque al sindaco Moscherini. <Visto che anche se in forma minoritaria l’Amministrazione Comunale detiene ancora quote nell’ICPL, sarebbe opportuno che nella doppia veste di Azionista e Amministratore di ICPL, convochi urgentemente le parti, per capire e conoscere le situazioni, prima che come sempre gli interventi siano distruttivi per il tessuto produttivo e i livelli occupazionali di una città e di un territorio che si avvia al declino produttivo con percentuali di iscritti alla agenzia del lavoro che sfiora oramai il 25% della popolazione residente>.

Nel frattempo, se qualcuno ancora non se ne fosse accorto a Palazzo del Pincio, la città sta affondando.

tratto da: www.centumcellae.it

Icpl, Cobas: nessuna tutela da parte del Comune

 

Dopo la vendita di Rtc a Europa Terminal e i relativi problemi occupazionali, oggi il nuovo capitolo della vicenda Interporto, con gli ultimi 21 licenziamenti, e "l’amministratore di Icpl, Ferdinando Bitonte, che se ne andrà con in tasca i soldi pubblici stanziati dalla regione Lazio". Lo scrivono i Cobas di Civitavecchia, che in una nota segnalano come nella situazione generale di crisi "si è registrata una sola assunzione, quella dell’ammiraglio in pensione Luciano Mocci".

“Intanto – proseguono sempre i Cobas – i lavoratori sono costretti a fare straordinari non retribuiti, mentre in tutto questo il comune di Civitavecchia probabilmente sarà pronto a vendere le sue quote per togliersi da ogni responsabilità”. I Cobas ricordano al Pincio che "il Comune ha comunque l’obbligo di tutelare tutti i lavoratori, e non solo amici e parenti", mentre si chiedono "chi risponderà di tutto lo sperpero del denaro pubblico che si è avuto finora".

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