12 gennaio 2011

PUNTI DI VISTA


PUNTI DI VISTA
di Horst Fantazzini

• Dal punto di vista di un verme solitario, un piatto di spaghetti è un baccanale.

• Dal punto di vista di Ippocrate e Paracelso, esisteva una malattia chiamata indigestione, ma non esisteva una malattia chiamata fame.

• Dal punto di vista degli abitanti di Cardona, Totò Zaug, che portava gli stessi indumenti in estate e in inverno, era un uomo ammirevole perché non pativa il freddo. Lui non diceva mai nulla, ma di freddo ne aveva, solo che non possedeva un cappotto.

• Dal punto di vista del gufo, del pipistrello, del bohemien, del ladro e di Pralina, il crepuscolo è l'ora della prima colazione.

• Dal punto di vista dell'autoctono, è il turista ad essere pittoresco.

• Se la genesi fosse stata scritta dal punto di vista di Eva, avrebbe iniziato col chiarire che lei non nacque da nessuna costola, non conobbe alcun serpente, non offrì mele a nessuno e dio non le disse mai che avrebbe partorito con dolore e che suo marito l'avrebbe dominata e che tutte queste dicerie erano le bugie che Adamo raccontò alla stampa.

• Dal punto di vista di un popolo malato, che senso ha la moneta sana?

• Dal punto di vista di S. Giuseppe, che era l'unico ad avere il muso lungo in quel presepe dove il bambino Gesù, appena nato, risplendeva nella sua culla di paglia e tutti sorridevano: la vergine Maria, gli angioletti, i pastori, le pecore, il bue, l'asinelli, i re Magi e la stella che li aveva guidati. Tutti sorridevano meno lui che, cupo, mormorò: "Io volevo una bambina!"

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