29 marzo 2011

SICUREZZA – KNOW YOUR RIGHTS

NEWSLETTER SULLA TUTELA DELLA SALUTE
E DELLA SICUREZZA DEI LAVORATORI
(a cura di Marco Spezia - sp-mail@libero.it)


know your rightsFINALMENTE QUALCUNO HA FATTO UN "CONTRO SPOT" !
 
da Marco Bazzoni
Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
bazzoni_m@tin.it
 
A proposito dello spot vergogna del Ministero del Lavoro, dal titolo "Sicurezza sul lavoro, la pretende chi si vuole bene":
http://www.youtube.com/watch?v=jhG-24zxI8U
e contro il quale noi avevamo fatto anche un appello, di cui nessuno parla più:
http://www.articolo21.org/1849/notizia/sicurezza-sul-lavoro-appello-dal.html
finalmente qualcuno ha fatto un "contro spot":
http://www.youtube.com/watch?v=RQBiZIuhQ8M

Spero che qualcuno pubblicherà il video di questo contro-spot che chiedo a chiunque di fare girare a più non posso.

Sarebbe davvero importante, che questo contro spot, fosse pubblicato anche dai mezzi d’ informazione.

A seguire il commento che accompagna su YouTube il contro spot.

 
Sulla sicurezza nel lavoro come sull’ energia nucleare le bugie del potere si vestono di spot. L’ antidoto a manipolazioni tanto ben confezionate è lo "spoof", ossia un contro-spot che smonta, parodizza, disvela i meccanismi dello spot "ufficiale".
 
Ancora una volta se un lavoratore si fa male, o peggio ancora perde la vita sul posto di lavoro la responsabilità ricade solo ed esclusivamente su di lui. Lo avevamo imparato in seguito alla tragedia della Umbria Olii. Questo però sembra essere anche il messaggio che, da un po’ di tempo a questa parte rimbalza sulle reti televisive del servizio pubblico, per la campagna lanciata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
 
Non è vero dunque che non si investe sulla sicurezza o peggio ancora, si taglia. Gli investimenti ci sono, si legge su Articolo1, ma sono finalizzati a quello che questo Governo sa fare meglio: gli spot pubblicitari.
 
L’ indignazione c’ è dunque, e qualcuno se n’ è anche accorto. In Parlamento se n’ è accorta la senatrice Carloni che ha tentato di "risvegliare" l’ attenzione della Commissione sulle morti bianche istituita al Senato.
Fuori dal Parlamento se n’ è accorto anche il PdCI che ha indirizzato una missiva allo stesso Ministro del lavoro. "Lo spot ‘Sicurezza sul lavoro: la pretende chi si vuole bene’ è una semplificazione strumentale e fa apparire il lavoratore come l’ unico colpevole in caso di incidenti." E’ quanto scritto da Gianni Pagliarini, responsabile Lavoro del PdCI-FdS, nella lettera aperta indirizzata a Sacconi. "Il messaggio, infatti, non fa alcun cenno alla disattenzione, incuria, negligenza o approssimazione con cui gran parte del sistema delle imprese, o dei datori di lavoro, affronta quotidianamente il tema della sicurezza".

A usare toni più duri arrivando a promuovere anche una raccolta firme affinché lo spot venga ritirato, sono i diretti interessati, i lavoratori, che a passare per "quelli che non vogliono bene a loro stessi, né alla propria famiglia" proprio non ci stanno.
 
"Dopo aver frantumato il D.Lgs.81/08 del Governo Prodi - si legge nel testo dell’ appello - correggendolo con il decreto correttivo D.Lgs.106/09 (sanzioni dimezzate ai datori di lavoro, dirigenti, preposti, arresto in alcuni casi sostituito con l’ ammenda, salvamanager, ecc), ora il governo cerca di rifarsi la ‘verginità’ con spot inutili che costano alle nostre tasche ben 9 milioni di euro. Spot non solo inutili, ma anche dannosi per l’ immagine di chi ogni giorno rischia la vita, e non perché gli piaccia esercitarsi in sport estremi. Spot che colpevolizzano sottilmente il lavoratore stesso, nascondendo una realtà drammatica: l’ attuale organizzazione del lavoro offre ben poche possibilità al lavoratore di ribellarsi a condizioni di lavoro sempre più precarie in tema di sicurezza."
 
L’ informazione va bene, sottolineano i promotori dell’ appello, purché volta a "rendere nota la necessità di un impegno costante da parte di tutti gli ‘attori’ coinvolti, soprattutto di chi deve garantire la sicurezza”. Non solo dunque i lavoratori.
 
"Via questi spot vergognosi. Pretendiamo viceversa più ispettori ASL e più risorse - conclude l’ appello-  affinché la mattanza quotidiana dei lavoratori abbia fine. Non si raggiunga il profitto a tutti i costi e soprattutto non lo si faccia attraverso il sacrificio di vite umane innocenti."
 

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