”Ricordati che il calcio e’ semplicità”’. E’ il
consiglio che chiude il decalogo di
Agostino Di Bartolomei, indimenticato capitano della Roma del secondo
scudetto.
Gli appunti, i consigli e le indicazioni di quello che
Gianni Mura definisce ”un calciatore
serio, un vero professionista”, usciranno lunedì in libreria in un volume fortemente voluto dal figlio di
Di Bartolomei, Luca.
E’ stato lui a raccogliere gli scritti del padre in
268 pagine che i giovani calciatori di oggi, e non solo, dovrebbero mandare a
memoria: ”Il manuale del calcio”, il cui ricavato sara’ devoluto ad
un’associazione per la costruzione di un centro sportivo per ragazzi con
disturbi psico-fisici. In otto capitoli il libro, corredato dalle illustrazioni
di Davide Reviati, sviscera ogni aspetto del mondo del calcio, fuori e dentro
il campo. Dalla storia alle regole del
gioco passando per i ruoli e gli allenamenti. Nelle ultime pagine ‘Ago’
indossa i panni del giornalista ed intervista quelli che lui stesso definisce i
”grandi del calcio”: Nils Liedholm, Giampiero Boniperti e Sandro Ciotti.
”Nel calcio si vince insieme, la squadre e chi le sta
intorno – scrive Ago -: riserve, massaggiatore, allenatori, ecc. – siano essi
professionisti o semplici amatori -, e aiutarsi e’ il primo dovere di tutti,
dentro e fuori dal campo, sempre”. Le parole di una delle bandiere giallorosse
condensano il senso del gioco del calcio e, lette a 20 anni di distanza,
lasciano da pensare. Ed il perché’ lo spiega lo stesso figlio nella prefazione.
”Nei mesi che hanno preceduto la pubblicazione, rileggendo molte volte ‘Il
Manuale’ mi sono fatto un’idea abbastanza chiara di quello che papà avesse
intenzione di comunicare – scrive Luca -: in un periodo in cui tutto nello
sport e nella vita del nostro Paese stava cambiando rapidamente – e in cui
anche nel calcio si stava affermando quella logica autodistruttiva per cui in
nome del risultato quasi tutto e’ consentito, se non si viene scoperti –
probabilmente questo libro voleva essere il suo modo per parlare alle nuove
generazioni spiegando loro l’importanza della lealtà o del gioco di squadra”.
Ed i dieci ”suggerimenti per
i piccoli calciatori” ne sono la conferma. Il terzo ed
il quarto recitano: ”Sii leale con l’avversario” e ”Abbi il massimo rispetto
nei confronti dell’arbitro e dei guardalinee: ricorda che anche loro possono
sbagliare”.
A qualcuno andrebbe ricordato ancora oggi.
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