19 dicembre 2012

PLAY ULTRAS



tratto da: http://www.dressersroma.com/

In questo numero conosceremo chi sta dietro al gioco più discusso dell’anno, che ha fatto
impazzire perbenisti e benpensanti, ecco a voi play ultras…

Iniziamo a conoscervi, quante persone ci sono dietro al progetto play ultras?

Da dove venite e che squadra tifate?
Siamo in cinque, Mattia milanista di Milano, Andrea romanista di Roma, Giacomo livornese di
Livorno, Marco juventino di Torino e Stefano laziale di Roma.
Visto che venite da posti diversi ci potete dire come vi siete conosciuti?
Andrea e Stefano sono amici di vecchia data ed entrambi vivono a Roma, poi a Londra si sono
conosciuti Giacomo e Stefano durante l’università e con Mattia ci si è conosciuti ad una festa.
Marco è subentrato dopo grazie alla polisportiva Foffo’s, la squadra amatoriale nella quale
giochiamo a calcio quell’unica volta durante l’anno!!
Come e a chi è venuta in mente l'idea di un gioco da tavola ispirato agli ultras?
Giacomo ha avuto l’idea, poi è stata perfezionata e resa possibile grazie agli altri quattro ragazzi
Quali sono state le difficoltà iniziali e quelle che se si sono sviluppate in seguito?
Le difficoltà iniziali erano dovute al fatto che tutti gli editori ai quali proponevamo il gioco
all’inizio erano interessatissimi ma poi tutti ci chiedevano di cambiare le regole ed addolcirlo…
capivano che era un gioco ma non volevano mettere il loro logo su un gioco per gli ultras.
Chi è che ha creduto nel vostro progetto?
Per portarlo a termine solo noi cinque, alla fine stufi delle manfrine degli editori abbiamo deciso di
autofinanziarci, creare una società e farci il gioco duro e puro per conto nostro. Avevamo già 400
prenotazioni prima ancora di iniziare a produrlo e la gente continuava a chiedercelo.
Avete discusso molto sulle regole del gioco? diatribe sulla "mentalità" etc..
No, è venuto tutto naturale. Le regole ci sono e sono ben chiare però a noi piace anche dare la
possibilità ai ragazzi che ci giocano di personalizzare leggermente il regolamento, alla fine le regole
fisse non ci sono mia piaciute…
Quale è la città che ha risposto meglio ? Avete spedito anche all'estero?
Roma e… Graz. Gli ultras austriaci ci vanno pazzi per il gioco e le miniature… abbiamo ricevuto
ordini da tutta europa grazie anche ai numerosi articoli che sono usciti su tantissime riveste/periodici internazionali.
Perchè l'idea di dare in beneficenza alla fondazione contro la sla parte degli incassi?
Perché il nostro calcio era quello degli anni ‘80/’90 e tanti atleti di quei tempi sono rimasti vittima
di questa terribile malattia. Leggendo e documentandoci abbiamo appreso che ci sono tantissime
persone (non atleti) affetti dalla sla, Noi puntualmente diamo un piccolo contributo alle associazioni
che raccolgono fondi per curare questo terribile male e cerchiamo di sensibilizzare la gente su
questa malattia, per questo sulla scatola e sul nostro sito abbiamo deciso di inserire il nostro motto
"Gioca con gli ultrà e combatti la sla".
Massucci dell'osservatorio e la vedova Raciti hanno detto la loro sul vostro gioco, cosa vi
sentite di rispondergli?
Ci piacerebbe incontrarli, perché parlare a distanza crea incomprensioni. A Masucci e al coisp per
capire se credano davvero che il gioco generi violenza. Alla vedova raciti sono per farli i
complimenti per come ha gestito l’affare Arcidiacono e accattato le scuse del giocatore.
Torniamo a voi, quando è stata la prima volta che siete andati allo stadio e come vi sentite?
Mattia: 1985/86 Milan – Fiorentina 1-0 rigore di Virdis. Ero con mio padre, mi comprò il cuscinetto
di Hateley e mi ricordo che durante la partita continuava a ripetermi di guardarla… Io ero con lo
sguardo fisso sui tifosi, la curva, i cori e le bandiere, penso di aver visto a malapena il rigore.
Giacomo: A tre anni con mio zio veniero. Da piccolo ero una peste, lo stadio era l’unica cosa che
mi paralizzava… da quel momento in poi mia mamma non vedeva l’ora arrivasse la domenica per
riposarsi un po’.
Marco: a 9 anni, Coppa Italia, Juve-Taranto. Salire la scalinata per arrivare in Curva Filadelfia e
trovarsi davanti al prato verde m'ha dato i primi veri brividi.
Qual'è stata la vostra trasferta più pericolosa?
Mattia: Col Milan mai avuto problemi in trasferta anche perché l’ho seguito soprattutto in
Eurropa… Manchester, Lille, Auxerre, Barcellona Etc.. Mi ricodo un Milan – Verona sospesa per
nebbia con mio padre in cui siamo passati indenni in mezzo ai tafferugli.
Marco: Un paio di derby, in particolare uno (31 marzo '85) poco prima del quale tutta la Curva
Maratona fu stata cosparsa di Kerosene, i Granata non la presero bene e il post-partita fu intenso.
Giacomo: A Modena, ma non per i tifosi locali. All’arrivo alla stazione di Modena Centrale ci
furono venti minuti di fuoco con i celerini…
Cosa non vi piace del calcio moderno?
Tante cose… I divieti, gli stadi vuoti senza colore, i giocatori mercenari e forse la cosa che ci fa
ancora più male è vedere tifosi acclamare calciatori che fino allo scorso anno giocavano nella
squadra rivale. Alla fine se siamo ridotti così male è anche colpa nostra…
Quale è il vostro stadio preferito?
Marco: Marassi
Giacomo: Armando Picchi
Mattia: Stadio Giuseppe Meazza San Siro, col parterre, prima di Italia ’90, brividi..
Qualora alcuni di voi fossero interessati all'abbigliamento, ci potete dire quali sono le vostre
marche preferite?
Mattia: ho tre paia di Patrick e per quanto riguarda l’abbigliamento tutte le marche che non hanno
marchi/loghi in evidenza.
Vi lasciamo con quest'ultima domanda, quali sono i vostri gusti musicali e dovreste scegliere
una canzone per play ultras, quale scegliereste???
LA MANO DE DIOS DEL COMPIANTO POCHO RODRIGO


Sito: http://www.playultras.com
Facebook: http://www.facebook.com/PLAYULTRAS?fref=ts

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