8 febbraio 2013

L’ONU depenalizza il “pijcheo”, la masticazione delle foglie di coca in Bolivia.


La lotta per legalizzare la masticazione delle foglie di coca è stata una degli aspetti dell’agenda del Movimento Al Socialismo in Bolivia, con il suo presidente Evo Morales a capo, che considera questa pratica parte della cultura nazionale.

I reclami di tutto il popolo boliviano sono stati ricompensati quando la Convenzione Unica dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) nei confronti degli stupefacenti ha ammesso di nuovo la Bolivia con la riserva di che rispetti l’acullico (la masticazione delle foglie di coca).

“Grazie all’unità di tutti i boliviani abbiamo difeso la nostra dignità, la nostra identità, la nostra cultura ed abbiamo trionfato, fratelli e sorelle”, ha sottolineato il mandatario in una manifestazione di massa dei produttori di coca nella città di La Paz.

Nel 2011 la nazione sudamericana ha rinunciato alla Convenzione del 1961 perché in uno dei suoi incisi proibisce l’acullico, pratica ancestrale e millenaria protetta dalla nuova Costituzione Politica dello Stato.

Però in dicembre dello stesso anno, il capo dello Stato boliviano ha chiesto l’ammissione nella Convenzione con la possibilità di legalizzare l’acullico, ciò che è stato approvato il 10 gennaio 2013 con l’appoggio di 168 paesi.

Il pijcheo (masticazione in quechua) è una pratica ancestrale nelle culture andine che con le proprietà estratte da questa millenaria foglia riescono a combattere la fame, raggiungono le forze per continuare a lavorare, proteggono la salute e sopportano la vertigine.

Durante un’attività di celebrazione nella centrale città di Cochabamba per festeggiare questo trionfo, il mandatario ha espresso la sua soddisfazione ed ha riconosciuto la lotta dei produttori di coca dei dipartimenti di La Paz e di Cochabamba, così come l’appoggio dei 168 paesi tra i 183 che formano parte di questa Convenzione dell’ONU.

Hanno rifiutato l’approvazione solo 15 paesi con gli Stati Uniti a capo, il Regno Unito, Canada, Israele, Russia, Olanda ed altri, però 168 ci hanno appoggiato ed è il gran riconoscimento che ha fatto la comunità internazionale alla nostra identità, alla nostra foglia di coca ed al Pijcheo, ha indicato.

Secondo Morales, per la prima volta lo Stato Boliviano è riuscito a far cambiare la legislazione internazionale, compito che non è semplice, però che è stato consolidato grazie alla lotta del popolo.

Nello stesso modo il presidente ha sottolineato l’importanza di poter modificare le normative internazionali, nella loro maggioranza imposte dal governo degli Stati Uniti.

La foglia di coca è stata penalizzata e criminalizzata a livello internazionale, i consumatori sono accusati di essere tossicodipendenti ed i produttori di essere narcotrafficanti, si è lamentato.

I governi neoliberali hanno tentato di terminare con questo prodotto avviando progetti, però non hanno potuto e non potranno mai sradicare la nostra identità e la nostra cultura, ha detto.

Il mandatario ha sottolineato che in questa lotta si sono perse tante vite, nonostante è giunto il trionfo per far sapere al mondo che la foglia di coca non è un veleno, non è uno stupefacente, ma una parte della vita e della cultura dei boliviani.

Ha anche detto che l’Università di Harvard, negli Stati Uniti, ha raccomandato non solo masticare la foglia di coca ma mangiarla, perché ha un grande valore nutritivo.

Quest’istituzione ha confermato nel 1975 che questa foglia possiede un 46 percento di carboidrati, un 18 di proteine ed un 14 di fibra vegetale e solo l’uno percento è l’ingrediente della cocaina.

Nel 1995, un altro studio, questa volta patrocinato dall’ONU, ha indicato che l’uso della foglia di coca non sembra avere effetti negativi per la salute.
Il capo dello Stato ha rivelato che dal suo arrivo al governo hanno pianificato una strategia per far conoscere nella legislazione internazionale l’acullico, in nome di tutto il popolo e della difesa della loro cultura.

La stessa forma parte di una lunga battaglia legale per differenziare la masticazione della foglia di coca dal consumo e dalla produzione della cocaina.

In settembre del 2006, appena pochi mesi dopo aver assunto la presidenza della Bolivia, Morales ha sottolineato nell’Assemblea Generale dell’ONU l’importanza della penalizzazione della foglia di coca.

“Non capisco che la foglia sia legale per la Coca-Cola e non lo sia per il consumo medicinale del nostro paese e del mondo”, ha affermato in quel momento:”Questa è la foglia della coca verde, non la bianca che sarebbe la cocaina”, ha precisato il mandatario boliviano.

In Bolivia e nei paesi vicini come il Perù ed il nord dell’Argentina, l’acullico è molto esteso ed è considerato una pratica culturale tradizionale con migliaia di anni d’antichità.

La foglia della coca non è più vista come cocaina, questo è un trionfo della nostra identità, della nostra rivoluzione culturale, ha affermato Morales il 14 gennaio.

Questa millenaria foglia sacra è molto apprezzata dai boliviani grazie alle sue proprietà medicinali e nutrizionali, alla volta viene promosso il suo consumo tradizionale e la sua industrializzazione.

Ha avuto molto a che vedere in questo trionfo il lavoro fatto dalla cancelleria, in speciale il ministro degli Affari Esteri, David Choquehuanca, il quale durante l’ultimo anno ha fatto una serie di gestioni ed intense riunioni con Rappresentanti di diversi paesi della maggioranza dei continenti, per fare sì che appoggiassero la richiesta boliviana.

Il cancelliere boliviano ha ricordato che il suo paese ha un progetto strategico di nazionalizzazione delle colture della foglia di coca, come lotta contro il narcotraffico.

Choquehuanca ha fatto queste dichiarazioni a proposito di ciò che hanno detto gli analisti e i partecipanti nelle assemblee, i quali hanno augurato un possibile aumento della coltivazione di questa pianta, dopo il ritorno del paese nella Convenzione di Vienna.

La Bolivia ha una strategia nazionale di lotta contro il narcotraffico e la razionalizzazione della coltivazione eccedente della foglia di coca, questa strategia sta avendo risultati ed è riconosciuta dalle Nazioni Unite, allora quando qualcuno dice che sarà incrementata la coltura delle piantagioni della foglia di coca, significa che non conosce la nostra strategia, ha argomentato

MASTICARE LA FOGLIA DI COCA FA BENE

Secondo Leandro Speranza, un artigiano brasiliano di 33 anni che vive a La Paz, masticare la coca è necessario.

Ho cominciato a masticare la coca allo scopo di non prendere compresse e sintetici, per combattere lo Sorojchi (la vertigine). Mi hanno anche detto che attiva la circolazione, che è sano perché La Paz ha poco ossigeno e noi brasiliani non abbiamo tanti globuli rossi e la coca ci aiuta a respirare meglio, per me è una terapia, ha detto.

Elmer Bustamante, coltivatore di coca di Los Yungas, nel dipartimento di La Paz, ha detto che la coca è la sua principale fonte di redito e sente orgoglio del suo lavoro.
Secondo questo produttore, masticare la coca è un sollievo, perché rinforza ed aiuta a lavorare, oltre ad essere parte della sua vita.

Atonia Vargas è indigena e si dedica alla vendita di dolci, per il suo lavoro, passa quasi tutta la giornata fuori di casa e combatte la sete con la coca, perché le bevande la costringono a cercare spesso un bagno, e d’altronde “ci toglie la fame ed il sonno di notte”, ha aggiunto.

RICONOSCIMENTO INTERNAZIONALE

Questa vittoria è stata riconosciuta dal giornale statunitense The New York Times, che l’ha considerato “un trionfo diplomatico”.

Da parte sua, il rappresentante dell’ufficio dell’ONU contro la droga ed il delitto in Bolivia, Cesar Guedes, ha celebrato il ritorno del paese alla Convenzione di Vienna.
Il paese ha avuto l’appoggio necessario della comunità internazionale per depenalizzare il consumo tradizionale della foglia della coca, ha detto.

Larry Memmont, incaricato degli affari degli Stati Uniti nella nazione sudamericana, ha espresso in nome del suo governo il riconoscimento della masticazione della coca come un costume tradizionale.

Noi riconosciamo che l’acullico è un costume tradizionale molto importante qui.
Esprimiamo la nostra volontà di lavorare con il Governo Plurinazionale della Bolivia nel marco del rispetto di queste pratiche millenarie, ha manifestato nell’inaugurazione della razionalizzazione della coca illegale nella gestione 2013.

Il trionfo raggiunto dalla Bolivia è stato celebrato con tante manifestazioni, principalmente nella centrale città di Cochabamba ed a LaPaz ed è stato riconosciuto dalla maggior parte dei diplomatici presenti nel paese, in speciale i rappresentanti del Brasile, del Venezuela, di Cuba e del Nicaragua.

Duber Luis Piñeiro Gonzalez
corrispondente di Prensa Latina in Bolivia

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