Ci
sono nuovi elementi dimostrativi dell’esecuzione del Comandante Ernesto Guevara
per ordine degli Stati Uniti, nel libro “El asesinato del Che en Bolivia. Revelaciones”
scritto da Adys Cupull e Froilán González, scrittori e investigatori cubani.
Entrambi
studiosi della figura del “Che” evidenziano, con testimonianze di persone
coinvolte nei fatti, come furono le ultime ore del Guerrigliero Eroico e dei
suoi compagni e chi prese la decisione di assassinarlo e di dove fù interrato
il suo corpo.
Nel
libro della Editora Politica, la cui presentazione è prevista per la XXIII
Fiera Internazionale del Libro di Cuba 2014, gli autori rispondono anche agli
interrogativi sulla fine tragica di varie persone implicate nell’assassinio e
di come il “Che” vive nella memoria dei Boliviani.
Citano
gli incontri avuti con Silvia Mercedes Ávila, giornalista scrittrice e poetessa
boliviana, una dei reporter più importanti del paese andino, specialmente di
Radio FIDES, diretta dal sacerdote José Gramunt.
Nel
libro Ávila ricordò che la sua emittente divulgò il 9 ottobre 1967 che Che
Guevara era morto la notte precedente, come conseguenza delle ferite ricevute
in un combattimento a La Higuera.
Disse
che ad un corso di giornalismo in Germania venne a conoscenza di stretti
vincoli di padre Gramunt con l’ambasciata nordamericana a La Paz e dell’amiciza
con il generale Renè Barrientos, allora Presidente della Bolivia.
Molti
segnalarono che il sacerdote era un agente della CIA, la quale inviò la notizia
della morte del “Che” all’emittente radio.
Quando
chiese a Gramunt como seppe della morte del “Che”, le rispose che all’ambasciata
nordamericana a La Paz tutti lo sapevano e tutti avevano contribuito.
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