13 novembre 2013

Campagna di boicottaggio sportivo a Israele

 
 
Venerdì 15 Novembre, presentazione a Madrid della campagna:
Mostra il cartellino rosso alla colonizzazione!

 
Grupo BDS Madrid
Una delle maggiori sfide propagandistiche dello stato israeliano è tentare di presentarsi al mondo come uno stato normale, vendere una immagine cosmopolita e occidentale in modo da farci dimenticare poco a poco del regime di apartheid al quale sottomette il popolo palestinese.
Così, non sorprende che partecipa a competizioni sportive o attività culturali europee come se fosse un paese dell’Unione Europea, come se la regione nella quale vive non fosse sufficiente per loro.
Lo sport è uno strumento di occupazione che Israele utilizza senza nessun pudore.
Una delle innumerevoli forme nelle quali si materializza questa occupazione è attraverso la negazione sistematica del normale sviluppo delle attività sportive palestinesi: arresta i giocatori, impedisce la loro libertà di movimento e formazione, distrugge gli impianti sportivi. Il caso del calciatore Mahmoud Sarsak  è il più significativo, fu arrestato mentre si trasferiva dalla sua città natale Gaza a Nablus, in CisGordania, dove andava a cominciare a giocare per la squadra Balata Youth.
Durante questo spostamento fu arrestato e incarcerato per tre anni applicando la detenzione amministrativa, meccanismo israeliano che permette l’arresto per un periodo di sei mesi rinnovabile a tempo indefinito senza prove né giudizio.
Prima di questa violazione dei diritti umani, come molti altri prigionieri politici, iniziò uno sciopero della fame che durò tre mesi.
La conseguenza di tanto tempo senza mangiare e delle torture fisiche e mentali che soffrì in prigione si trascineranno per il resto della sua vita.
Se questo non bastasse, spesso si sentono i portavoce sionisti che utilizzano il discorso ricorrente e falso di “non  mischiare sport e politica”.
Lo fanno celandosi dietro l’immagine sana e conveniente di sportivi per coprire i loro crimini di guerra o utilizzandole in campagne propagandistiche dell’esercito.
Il Maccabi di Tel Aviv afferma di essere andato a "incoraggiare" le truppe israeliane al confine di Gaza durante la sanguinosa operazione “Piombo Fuso (2008-09)” che si concluse con l’uccisione di più di 1.400 palestinesi (inclusi più di 300 minori), lasciando migliaia di feriti e città ridotte in macerie.
Stadio Olimpico di Gaza, distrutto in un bombardamento
israeliano durante l’operazione Piombo Fuso
Durante l’ apartheid sudafricano, il boicottaggio sportivo e  la partecipazione di atleti provenienti da tutto il mondo, ha giocato un ruolo fondamentale per porre fine a questo vergognoso regime.
La campagna BDS (Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni) lanciata nel 2005 da più di 170 organizzazioni palestinesi inspirata a quel movimento antiapartheid chiese alla comunità internazionale di fare lo stesso con Israele: esigiamo la fine dell'occupazione, della colonizzazione e dell'apartheid.
Venerdì 15 Novembre alle 20h, presentiamo la campagna di boicottaggio sportivo alla Taberna Castellana (C/ Picos de Europa 45, Portazgo)

Mostra il cartellino rosso alla colonizzazione!


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