8 gennaio 2014

Retata di avvocati baschi. La Spagna come la Turchia


 
TRATTO DA: www.contropiano.org

Chi conosce la storia della repressione spagnola contro il popolo basco se l’aspettava, forse, l’ennesima provocazione. Arrivata con puntualità svizzera, a pochi giorni dalla enorme manifestazione che sabato riempirà le strade di Bilbao di solidarietà e complicità con i circa 500 prigionieri e prigioniere politiche basche che il governo spagnolo sta usando per tentare di costringere la sinistra indipendentista a capitolare.

Oggi pomeriggio la Guardia Civil, la polizia militarizzata di Madrid, ha realizzato una retata prendendo di mira vari avvocati che si occupano proprio di tenere i contatti con Eppk, il collettivo dei prigionieri e delle prigioniere politiche basche.
In manette sarebbero finiti alcuni dei legali attivi nella difesa dei prigionieri politici della sinistra basca come Arantza Zulueta, Jon Enparantza, Aitziber Sagarminaga, José Luis Campos, Egoitz López de Lacalle e José Miguel Almandoz. Tutti i legali sarebbero stati arrestati nei locali di un ufficio legale in calle Elcano, a Bilbao. Poco dopo i militari hanno preso d'assalto anche una sede legale nel comune di Hernani, a pochi chilometri da Donostia, abbattendo la porta.

Scarne finora le informazioni fornite dal Ministero Spagnolo degli Interni che sul suo sito web, intorno alle 15, parlava in una nota - poi rimossa perché evidentemente pubblicata prima del tempo - di alcuni arresti a carico di "persone accusate di collaborare con l’ETA" e di varie sedi e abitazioni perquisite. L’ordine sarebbe partito dal Juzgado Central de Instrucción numero 6 della Audiencia Nacional di Madrid, il tribunale speciale antiterrorismo ereditato dalla dittatura franchista nel momento del cambio di facciata delle istituzioni spagnole dopo la morte del caudillo.

 
Le istituzioni spagnole, nonostante la fine definitiva della lotta armata da parte dell'Eta ormai due anni fa e nonostante la quasi rinuncia da parte del collettivo dei prigionieri politici di una soluzione politica e collettiva (il comunicato in questo senso da parte di Eppk, il collettivo dei prigionieri e delle prigioniere, è di pochissimi giorni fa), continua nelle sue assurde provocazioni contro un processo di pace che di fatto non è mai partito, visto che ai numerosi e a volte incauti passi della sinistra patriottica basca il governo di Madrid non ha mai fatto seguito.

Dopo la retata contro i rappresentanti delle associazioni di solidarietà con i prigionieri Herrira di alcuni mesi fa, oggi è arrivata quella contro gli avvocati. 

Come in Turchia. 

Solo che al potere a Madrid non c'è Erdogan, ma Mariano Rajoy. 

E la stampa internazionale chiude volentieri un occhio.

 

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