Cooperativa Mangusta (ITA) - Crowdfunding Trailer from Cooperativa Mangusta on Vimeo.
Una storia di sport. Una storia
popolare. Una storia di riscatto.
C'è un uomo
di 27 anni che pesa quasi 100 chili, è sdraiato sul divano e guarda la boxe in
tv. Dieci anni dopo quell'uomo è sul ring dell'MGM Grand Arena di Las Vegas per
la semifinale mondiale della categoria superwelter. Come è stato possibile?
Cooperativa Mangusta è la storia del pugile livornese
Lenny “Mangusta” Bottai. Un atleta che dopo sette anni di inattività e con 30
chili da perdere torna alla boxe per ricostruirsi una carriera. In dieci anni,
dal dilettantismo, arriva fino al ring più prestigioso del mondo, l’MGM Grand
Arena di Las Vegas.
Questa, però, non è la storia di un uomo solo. Per la
mangusta livornese la boxe è uno sport di squadra. Intorno a Lenny c'è una
comunità, c'è la sua gente, quella gente che lui chiama “la cooperativa”, donne
e uomini che lo circondano e lo aiutano, ognuno come può, condividendo un'idea
alternativa di sport e di mondo basata non sul profitto ma sui valori di
giustizia, uguaglianza e appartenenza.
Cooperativa Mangusta è una storia di sport, una storia
popolare, una storia di riscatto.
Lenny inizia a boxare da ragazzino, è bravo, vince molto e diventa subito una giovane promessa dei dilettanti. Poi in una finale dei Campionati Assoluti sbatte la faccia su un verdetto, a detta di tutti, ingiusto; da buon livornese contestatore non ci sta, lancia l'accappatoio addosso ai giudici e si becca una squalifica. Lenny decide di ritirarsi a soli 20 anni. Basta, chiuso per sempre. Prende altre strade e fa la sua vita; diventa una persona molto conosciuta in città, anche grazie alla sua appartenenza alla Curva Nord del Livorno Calcio e a vari movimenti popolari e antagonisti. Sono anni di trasferte, di impegno politico e sociale, di scontri e di diffide. Sono anni di vita sregolata, vita di strada che lasciano un segno evidente sul corpo di Lenny: 30 chili di grasso. Ha 27 anni e pesa quasi un quintale per 173 centimetri di altezza. Ma a questo punto in lui scatta qualcosa; risvegliato dalle immagini delle Olimpiadi di Atene e incitato dal bomber e amico Igor Protti, Lenny decide di tornare alla boxe. La prima battaglia è contro il peso. Un anno dopo è sotto i 70 chili, pronto a combattere nella categoria superwelter. Intanto fonda la sua Palestra Popolare, la Spes Fortitude, e guadagna i punti necessari per diventare pugile professionista.
Uno con questa storia potrebbe essere già soddisfatto
così. Ma Lenny combatte e si fa onore. Il suo record sportivo parla chiaro: 23
incontri disputati, 9 vittorie per ko e 3 sconfitte. Lenny è stato campione
internazionale IBO, Campione Italiano Superwelter, Campione Internazionale IBF,
Campione del Mediterraneo WBC e Campione Intercontinentale IBF.
Niente male per uno che dieci anni fa era un uomo di
100 chili sdraiato sul divano.
DAL BASSO
Quando abbiamo deciso di girare un documentario sulla
storia di Lenny, ci siamo messi subito a cercare un produttore che finanziasse
il film. Non è facile trovarne di questi tempi e così siamo dovuti partire da
soli. Man mano che il lavoro procedeva, però, ci è apparso sempre più chiaro
che questo documentario era giusto realizzarlo dal basso. La storia di Lenny,
infatti, è una storia che viene dal basso e che dal basso deve essere
raccontata. Perciò approdare al crowdfunding ci è apparso del tutto naturale.
Con le nostre poche risorse siamo riusciti ad arrivare
fin qui. Da soli non possiamo più andare avanti con le riprese. Adesso ci serve
il vostro aiuto o questa storia non potrà essere raccontata. Per questo vi
chiediamo di darci una mano a produrre il documentario, per fare in modo che
questa storia possa appartenere a tutti.
Vi chiediamo di diventare produttori di Cooperativa
Mangusta, ognuno con quel che può. Anche pochi euro sono importanti. E se
qualcuno non può permettersi nemmeno quelli, fa niente, basta che diffonda
questa pagina sui social network e anche così ci avrà dato un aiuto prezioso.
Fino ad oggi abbiamo girato la preparazione di Lenny per la semifinale mondiale e lo abbiamo seguito e ripreso a Las Vegas. Tutto il resto è ancora da fare.
I soldi
raccolti serviranno per:
-
Affitto attrezzatura tecnica
per le riprese (videocamere e microfoni)
- Acquisto hard disk per i back
up del materiale girato
- Compensi per le persone che lavoreranno con noi (abbiamo intenzione, e anche bisogno, di allargare la squadra)
- Costi di viaggio e di
mantenimento nelle trasferte
- Acquisizione materiale
d'archivio
- Diritti d'autore sulle musiche
che utilizzeremo
- Montaggio, grafica e post
produzione
Un grazie di cuore a tutti quelli che vorranno
partecipare a quest’avventura
Quando un
pugile va Ko ci sono tanti tifosi in piedi, urla, esultanze. Il frastuono copre
ogni cosa, telecronisti compresi. Le attenzioni ed i pensieri sono tutti
per il vincitore, spesso solo l'arbitro e l'angolo si curano dell'uomo a terra.
Il vincitore esulta ed è al centro dell'attenzione generale, giustamente visto
come la star alla quale dare omaggio di tanto di spettacolo visto e vissuto.
Tuttavia,
chi è stato da una parte e dall'altra, chi è stato su di un ring, sa bene
quanto entrambi i contendenti hanno regalato alla battaglia, al Dio unico che
regola con magia ogni contesa, l'amore e gli infiniti sacrifici per essere lì
sopra. Altrimenti non ci sarebbe spettacolo. In quell'attimo, per un solo
attimo, chi ama questo sport può rendersi conto che due sono gli attori che
regalano quelle emozioni, e due sono gli attori che vanno omaggiati.
È lì che credo vi sia il momento più giusto per
inchinarsi a chi tanto ha dato e poco ha raccolto. A chi finisce in
quell'attimo tutta la sua avventura. L'ho fatto prima di finirci io,
pensando le stesse cose, cioè che un uomo come me, che inseguiva i miei stessi
sogni e le mie stesse ambizioni, era caduto nel nome della disciplina che amo.
[...]
Non ci sono
musiche emozionanti, chitarre urlanti e ritmi tribali, ma il rispettoso e
struggente clima che ognuno di noi porta dentro in ogni battaglia, vinta o persa. Perché
dentro, tutto pesa alla stessa maniera.
Lenny
Bottai, 4 gennaio 2015
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