Nel 1946 aveva studiato negli Stati Uniti ed era entrato in rapporto con la CIA. Fanatico anticomunista e antisemita, sosteneva che la rovina dell’umanità erano stati tre uomini, tutti e tre ebrei, Marx, Freud e Einstein. Per questo gli oppositori di origine ebraica subirono un particolare accanimento da parte dei boia della dittatura.
Massera dirigeva l’ESMA, uno dei più famigerati centri di tortura e sterminio creati dalla Giunta, da dove passarono più di 5mila argentini dei quali sopravvisse meno del 10%. Al suo servizio agivano i più noti torturatori al servizio dei golpisti, come Alfredo Astiz e Adolfo Scilingo, il capitano che successivamente rese nota la prassi dei “Voli della Morte”.
All’ESMA era in funzione una maternità clandestina dove le prigioniere incinte prima di essere eliminate venivano fatte partorire. Almeno 300 neonati vennero affidati sotto falso nome a famiglie di militari. Commentando la morte di Massera Estela Carlotto, dell’associazione delle Nonne di Plaza de Mayo, ha detto: "Se avesse avuto un minimo di cuore, in questo momento in cui come cattolico andava a rendere conto a Dio dei suoi peccati, poteva aver detto dove sono, in mano a chi, e con chi hanno vissuto i nostri nipoti in questi lunghi 33 anni in cui noi nonne li abbiamo cercati".
Massera fu anche arrestato e inquisito per la morte del marito dell’amante: come si usa dire, nel più ci sta anche il meno. Nel 1985 fu giudicato colpevole di violazione dei diritti umani, assassinio, tortura e privazione illegale della libertà. Fu condannato all'ergastolo e degradato con infamia dall'esercito. Nel 1990 fu amnistiato dal presidente neoliberista Menem ed uscì di prigione, ma nel 1998 fu di nuovo arrestato con l’accusa di crimini contro l'umanità per aver ordinato fucilazioni illegali, sparizioni, assassini, torture, detenzioni illegali in campi di concentramento e sterminio, sequestri di minorenni e lanci di prigionieri vivi nell'oceano.
Da alcuni anni Massera cercava di sfuggire ai processi per i crimini della Giunta dichiarandosi demente.
Iscritto alla P2, era il contatto privilegiato tramite il quale, nel periodo della dittatura, molti industriali italiani facevano affari d’oro in Argentina con l'intermediazione di Licio Gelli. All’ESMA venivano falsificati i passaporti di Gelli per facilitarne gli spostamenti. Massera sosteneva che il "Venerabile" aveva dato un contributo decisivo alla sicurezza dell'Argentina.
In Italia Massera era sotto processo per la morte di Giovanni e Susana Pegoraro e Angela Maria Aieta, cittadini di origine italiana sequestrati dagli squadroni della morte. Nel febbraio 2009, mentre la magistratura italiana richiedeva la sua estradizione, Silvio Berlusconi, suo collega di loggia P2, raccontò con singolare tempismo una indegna barzelletta sui desaparecidos. Un modo come un altro per manifestargli la propria vicinanza.
Qui di seguito la biografia dei desaparecidos di origine italiana per la cui uccisione Massera era sotto processo in Italia:
Giovanni e Susana Pegoraro
Venne sequestrata il 18 giugno del 1977, mentre viveva in clandestinità con il compagno Ruben Bauer ed era al quinto mese di gravidanza. Il padre Giovanni fu sequestrato e ucciso solo perché aveva visto la targa di una delle auto utilizzate per l’operazione.
Susana (nella foto) venne tenuta prigioniera all'ESMA fino al novembre del 1977, quando partorì. Pochi giorni dopo la nascita della figlia venne definitivamente “trasferita”, probabilmente uccisa in uno dei voli della morte.
Dopo anni di ricerche, si presume che la bambina sia stata chiamata Evelyn Karina Vasquez ed allevata come figlia propria dal Sottufficiale di Marina, allora in attività presso il Servicio de Informaciones Navales (SIN), Policarpo Vasquez. Evelyn Vasquez abita a Mar del Plata, ma finora non ha voluto confrontare il suo DNA con quello di Inocencia Luca Pegoraro, anche lei residente a Mar del Plata.
Ángela María Aieta
Nata a Fuscaldo, in Calabria, nel 1920, era emigrata in Argentina con la famiglia. Il 5 agosto 1976 fu sequestrata perché era impegnata nella difesa dei diritti umani ed era la madre di Dante Gullo, leader della Gioventù Peronista. Dopo mesi di detenzione e torture fu uccisa e fatta scomparire con uno dei voli della morte che partivano ogni mercoledì dall'ESMA. Il 27 gennaio 2007, nel giorno della memoria, il Comune di Fuscaldo ha intitolato a lei la scuola elementare del paese.
http://www.senzasoste.it/
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