24 giugno 2011

Dall'Honduras per non dimenticare


51908A fine giugno si terranno tre giornate dedicate a denunciare, con differenti manifestazioni in molti paesi, le violenze e le violazioni dei diritti umani che le forze governative golpiste stanno compiendo nel paese sudamericano, nonostante gli accordi con
 "Ci rivolgiamo ai movimenti sociali, alle Organizzazioni Popolari, alle Reti, alle campagne e ai comitati di solidarietà per denunciarela militarizzazione e l'interventismo e invitarli il 26, 27 e 28 giungo prossimi a unirsi come potranno ai movimenti sociali, popolari e indigeni per le Giornate continentali di solidarietà con l'Honduras, popolo che a partire dal colpo di stato dell'anno 2009 è diventato laboratorio dioccupazione, militarizzazione, criminalizazzione e repressione contro tutta la popolazione, in particolare quella che lotta e si mantiene in ribellione contro il golpismo internazionale". A raccontarci questa iniziativa è la cooperante italiana che per  ragione di sicurezza ha chiesto sin da subito, sin dalle sue cronache inmediatamente dopo il golpe, di restare anonima. Da La Esperanza, territorio storico di lotta indigena, cuore della resistenza, ci racconta la situazione del paese centramericano, ancora teatro di soprusi e terrorismo di Stato nonostante gli accordi del 22 maggio scorso presi dal Governo con l'Organizzazione degli stati americani abbiano imposto fra i punti salienti il rispetto dei diritti umani in cambio del reintegro di Tegucigalpa nell'Osa.


51341"La situazione dell'Honduras si è addirittura aggravata dall'avvenuta legalizzazione del colpo di stato presso istanze internazionali - racconta - che ha dato ossigeno ai golpisti e appoggiato un discorso di riconciliazione, basato su bugie e ipocrisie che non fanno che occultare la violenza sistematica con cui sono aggrediti uomini e donne ogni giorno". Per questo la necessità di una tre giorni in cui concentrare l'atto di protesta e denuncia, su cui dovranno accendersi i riflettori internazionali grazie alla partecipazione in molti modi differenti di organizzazioni da molte parti dell'America latina e dell'Europa.
"In queste giornate ribadiremo che esigiamo la chiusura delle basi militari straniere, visto che le basi militari nordamericane hanno appoggiato il golpe e hanno esteso l'occupazione del paese per perpetuare il saccheggio e la dominazione - spiega - . Chiederemo, inoltre, che vengafermata concretamente la militarizzazione e la repressione contro il popolo da parte delle forze armate nazionali e paramilitari, e perciò proponiamo l'eliminazione totale di tutto l'apparato e di tutta l'industria militare.28055 Altro punto fondante, fermare la criminalizzazione delle lotte sociali e delle gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani". Inoltre pretenderanno un giusto processo e la punizione per i golpisti, che invece fanno tuttora parte delle strutture di potere del paese.
Da qui l'invito a "realizzare azioni di fronte ad ambasciate e consolati honduregni, organizzare dibattiti, tournée, attività culturali di strada, fare interventi attraverso i mezzi d'informazione e realizzare ogni tipo d'iniziative autonoma e creativa per far conoscere la grave situazione di violazione dei diritti umani in Honduras, denunciare l'assassinio e la criminalizzazione della resistenza honduregna, l'occupazione del paese e riaffermare il rifiuto dei colpi di stato militari ovunque siano".
Ad organizzare le manifestazioni in Honduras saranno il Copinh, Ofranes, Artisti in Resistenza, Muca, Insurrezione autonoma, Eric, Codadeh, Campagna America Latina e Caraibi, una Regione di Pace: Fuori le Basi Militari Straniere.

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