11 dicembre 2013

Uruguay, sì definitivo alla marijuana di Stato

 
Via libera al monopolio statale sulla produzione e vendita della cannabis
la norma antiproibizionistaUruguay, sì definitivo alla marijuana di Stato Via libera al monopolio statale sulla produzione e vendita della cannabis
Con il voto favorevole del Senato, da oggi l’Uruguay è il primo Paese del mondo a liberalizzare e controllare la vendita delle droghe leggere. Manca solo la firma scontata del presidente Josè Mujica, che ha fortemente voluto la legge contro l’opinione della maggioranza degli uruguaiani, sin dall’inizio dell’iter parlamentare. Nel piccolo Paese sudamericano, dunque, parte una esperienza unica per debellare il narcotraffico. La marijuana oggi arriva dal vicino Paraguay, e secondo il governo è responsabile per l’aumento degli indici di violenza.
LA DOSE MENSILE - Ora invece i cittadini con più di 18 anni potranno comprare una dose mensile di «erba» (si parla di 40 grammi) ad un prezzo relativamente basso, meno di un euro al grammo, circa il 30 per cento in meno degli attuali valori sul mercato illegale. La vendita avverrà nelle farmacie, mentre la coltivazione sarà affidata a cooperative private, ma controllata dallo Stato. La legge permette anche ai cittadini di tenere un numero limitato di piantine di cannabis in casa. Per evitare la nascita di un turismo della marijuana, non sarà consentita la vendita agli stranieri.
 
L’ANTIPROIBIZIONISMO - Esperimento unico, si diceva, che sceglie un modello diverso da quello di altri Paesi come l’Olanda o di alcuni Stati americani, come California e Colorado. Il governo sostiene che la regolamentazione andrà di pari passo con campagne pubbliche che mettano in guardia dagli eccessi del consumo, simili a quelle che avvengono con il tabacco. Il dibattito finale al Senato è durato ben dieci ore e alla fine i voti favorevoli hanno prevalso per 16 a 13. Negli ultimi mesi una campagna per evitare l’approvazione delle legge è stata condotta dall’opposizione di destra e da gruppi religiosi.

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