22 aprile 2015

LA STORIA AL CONTRARIO



 
LA STORIA AL CONTRARIO SECONDO LE MARIONETTE DELLA NATO CHE GOVERNANO KIEV
Alcune notizie flash dal Banderastan (dal nome di Stepan Bandera, eroe della nuova Ucraina filo-atlantica, nonché noto criminale di guerra e collaboratore delle truppe d’occupazione naziste in Unione Sovietica).
Non passa giorno che le marionette della NATO che governano a Kiev, non delizino il mondo con la loro ignoranza storica e pochezza politica oltre che umana. Ma vediamo cosa ci riservano oggi gli eroi dei PiDioti locali (vi ricordo sempre di memorizzare le immagini dell’europarlamentare del PD Gianni Pittella che arringa una folla di nazisti a Kiev).
Le prime avvisaglie si sono avute a gennaio quando, durante una visita in Germania, il primo ministro ucraino Arsenij Jatsenjuk ha dichiarato alla TV tedesca ARD: “noi tutti ci ricordiamo bene dell’invasione di Germania e Ucraina da parte dell’Urss nel 1941”. Credo che simili idiozie non meritino nemmeno un commento, basta ricordare che il 22 giugno 1941 la Germania nazista e i suoi alleati, lanciarono l’invasione dell’Unione Sovietica con il nome di Operazione Barbarossa. Inoltre anche i bambini sanno che l’Ucraina fino al 1991 ha fatto parte dell’URSS quale Repubblica Sovietica; in pratica, il povero primo ministro sostiene che i sovietici si siano invasi da soli. Ci sarebbe da ridere se non si parlasse di una tragedia che è costata la vita a circa venti milioni di cittadini sovietici.
Passiamo a fine marzo con le dichiarazioni di Dmitri Yarosh, deputato della Rada, leader di Settore Destro, nonché vice ministro della difesa. Cosa ha sostenuto questo simpatico personaggio? In un’intervista per il quotidiano ucraino Obosrevatel, ha dichiarato che gran parte del Donbas “è popolata da Sovoks – veri Sovoks [termine spregiativo per definire i cittadini sovietici in generale e i russi in particolare N.D.A.]. E dovrebbero essere deportati. Abbiamo a che fare con chi non vuole vivere secondo le regole e le leggi dello Stato, e devono essere trattati in modo molto duro. Ivi incluse la deportazione, la privazione dei diritti civili, e così via. Senza la forza, non sarà possibile fare niente con la regione, o, come si dice, invertire la tendenza… Dopodiché un programma di ‘Ukrainizzazione amorevole’ può cominciare.” Si sta forse prevedendo una pulizia etnica? Non ditelo al premio Nobel per la pace Obama e alle maestrine dalla penna rossa sue seguaci; potrebbero rimanerci male sapendo quanta nobiltà d’animo esprimono i loro referenti ucraini.
Si arriva infine ai primi giorni di aprile, quando la Rada (quell’ammasso di nazisti e servi dell’imperialismo che è il parlamento ucraino), ha votato una legge che mette sullo stesso piano il nazionalsocialismo di Adolf Hitler con il comunismo dell’Urss, adottando di conseguenza una normativa che ne vieta i simboli di entrambi, come anche la negazione del loro carattere “criminale”. Per chi infrange tali norme la pena prevista arriva fino a 5 anni di carcere. In pratica con questa decisione si mette definitivamente fuori legge il Partito Comunista Ucraino che nelle ultime elezioni regolari aveva ottenuto il 13% di consensi, oltreché dare un’idea della storia secondo i padroni di Washington. Anche qui il silenzio dei paladini dei diritti umani è davvero assordante, in effetti questi devono valere solo per i paesi che si oppongono all’egemonia planetaria anglosionista; ci si potrebbe quindi chiedere dove sono le Femen, le Pussy Riot, le Luxuria; dove le Boldrini con i suoi battaglioni di maestrine dalla penna rossa… Probabilmente risulta molto più proficuo cercare inesistenti delitti nella Russia di Putin, piuttosto che denunciare quelli reali nell’Ucraina a stelle e strisce.
Isidoro Ferrari

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