6 aprile 2009

IL PROCESSO "7 APRILE"

"Padova trent’anni dopo - processo 7 aprile - voci della città degna"


Dal 7 aprile in libreria e negli spazi di movimento

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Una presa di parola collettiva dei tanti protagonisti di quella enorme e complessa operazione politico-giudiziaria contro i movimenti che è passata alla storia come "processo sette aprile" dal giorno del 1979 nel quale scattarono a Padova e a Roma i primi arresti di docenti universitari, attivisti dell’Autonomia, studenti, sindacalisti, accusati di essere i vertici del terrorismo. Attraverso queste ed altre voci viene rievocato quel clima, caratterizzato dall’urgenza dello Stato e del Partito Comunista di annullare il conflitto sociale che interessava da un decennio il nostro paese e che metteva in seria difficoltà il sistema dei partiti.
Il “teorema Calogero”, dal nome del pubblico ministero della Procura padovana che condusse l’inchiesta, alla fine crollò come un castello di carte.
Ma il carcere, la criminalizzazione delle realtà di movimento, dalle assemblee ai giornali, dai collettivi alle radio, aprirono una nuova stagione della Repubblica, impostata sulla vendetta giudiziaria come mezzo di risoluzione dello scontro sociale e politico.
A distanza di trent’anni quelle voci che furono incarcerate riprendono a parlare.

Venerdì 3 aprile 2009
Sherwood Open Live, V.lo Pontecorvo 1 - Padova
dalle ore 19.30
Inaugurazione della mostra fotografica di Tano D’Amico "Sette aprile".
Aperitivo con Tano D’Amico e Anna Negri. ore 21.00
Incontro con Anna Negri, autrice di "
Con un piede impigliato nella storia (Feltrinelli).
L’attrice Carla Vitantonio legge alcuni brani selezionati del libro.

Lunedì 6 aprile 2009
Teatro Ruzante, Riviera Tito Livio - Padova
ore 21.00
Lettura scenica del testo teatrale:
"Settanta" di Raffaella Battaglini e Toni Negri (Derive Approdi).
Con Alvia Reale, Giancarlo Previati, Beppe Casales, Paolo Esposito, Silvio Barbiero, Andrea Pennacchi, Stefano Skalcotos.

Martedì 7 aprile 2009
Sala degli Anziani, Palazzo Moroni - Padova
ore 21.00
Incontro e presentazione del libro
"Padova trent’anni dopo - processo 7 aprile - voci della città degna" (Manifesto Libri).
Con Antonio Negri e altri protagonisti del libro.

La prefazione del libro
Non ci hanno mai entusiasmato le celebrazioni di anniversari. Il motivo più banale può essere quello che scandire il trascorrere del tempo, rispettandone le canoniche convenzioni di misura, è a dir poco noioso. A volte addirittura reazionario quando all’anniversario si associa una memoria così immobile, mummificata, da diventare “storica”. Questo libro, nelle nostre intenzioni, l’anniversario lo attraversa, gli rema contro. Risale con irriverenza lungo la tanta acqua passata sotto i ponti in trent’anni: scarta, cambia direzioni, non rispetta la consegna che vorrebbe il tempo come processo lineare e sommatoria di anni e, come tale, capace di far dimenticare tutto. Se vi è la necessità di misurarlo, questo scorrere del tempo, ebbene allora facciamolo utilizzando altri parametri come strumenti: l’indignazione ad esempio.
Per una tra le più vergognose operazioni di repressione compiuta nella storia della Repubblica. Certo. Per quello che è toccato a tanti, per le sofferenze e le tragedie patite. Sicuramente.
Ma anche per come va il mondo oggi, per le nuove ingiustizie che si comprendono fino in fondo osservando quanto siano figlie di quelle di un tempo. E’ un buon metro di misura, l’indignazione, per poter capire se tutto è passato, sepolto.
Una indignazione tonificata, anche, da un miserevole libello di un epigono locale di quello che fu il PCI padovano, nel quale è riproposta l’apologia del Teorema Calogero, della criminalizzazione dei movimenti, della pratica terroristica delle liste con nomi e cognomi dei “nemici”.
La piccola sperimentazione che abbiamo condotto per produrre questo testo ci dice il contrario. Ci dice che il tempo è relativo rispetto a principi basilari, fondati su un’idea di mondo che, allora come ora, non coincide per niente con quella che ci viene imposta.
Non troverete capitoli titolati in questo testo, ma tanti nomi di persone. I loro nomi, il loro racconto orale trascritto o lo scambio epistolare, sono la forma che abbiamo scelto. Sono i nomi di uomini e donne che, in forme diverse, sono stati attraversati, segnati profondamente, nel corpo e nella mente, da quegli avvenimenti. Sfidando il tempo e la storia ve li consegnamo trasformandoli da imputati, accusati, arrestati, toccati a vario titolo, in testimoni d’accusa contro la rimozione e la falsificazione delle tante storie che ci appartengono. Le loro voci compongono il tessuto di una “città degna” che esiste, oggi come ieri.
“Questa terra è la mia terra, questa storia è la mia storia” cantava Woody Guthrie, attraversando l’America della Grande Depressione. Ci piace ancora, anche se siamo in un altro tempo, in altre storie, in un’altra Crisi. C’è chi vive il tempo come una sfida e chi invece vorrebbe fermarlo a trent’anni fa. C’è una città degna. E c’è una città indegna che ancor oggi non prova vergogna per quello che ha fatto.
Ne prendiamo atto. E andiamo avanti.


Iniziative coordinate da Radio Sherwood
Info:
www.sherwood.it

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