22 luglio 2011

Bolivia, ore decisive per l''Octubre Negro'


53366La Fiscalia boliviana chiede 25 anni di carcere per l'ex presidente Sanchez de Losada, accusato di genocidio per le morti dell''Octubre Negro' 2003
E' impossibile dimenticare ciò che accadde a cavallo fra settembre e ottobre del 2003 a El Alto, località non distante da La Paz, centro nevralgico dell'economia boliviana.
È difficile che i campesinos che abitano la città cancellino dalla loro mente quello che ancora oggi viene chiamato "Octubre Negro" (ottobre nero) un mese di proteste contadine culminato con la violenta repressione da parte dell'esercito boliviano.
Sul campo restarono i corpi senza vita di 67 persone,tutti contadini che tentavano di bloccare la strada al trasporto di gas boliviano verso gli Usa. Era l'ennesimo furto legalizzato dall'amministrazione statale boliviana complice delle multinazionali che sfruttavano popolo e risorse. Una questione vecchia come il mondo in Bolivia, che fortunatamente oggi sarebbe impossibile da immaginare.

Negli ospedali della zona arrivarono 400 feriti. Molti altri non ritennero opportuno recarsi al pronto soccorso. Tanta gente gridò al genocidio. La rabbia saliva ogni minuto che passava. La tensione fra esercito e popolazione era altissima, le uccisioni sommarie costrinsero alla fuga (negli Usa) l'allora presidente padrone Gonzalo Sanchez de Losada, conosciuto come Goni o peggio come "El Gringo", e alcuni dei suoi fedelissimi ministri.

Oggi, sapremo qualcosa in più. Già un primo passo è stato fatto e i giudici del caso, Milton Mendoza e Mirna Aranciba, hanno considerato incostituzionale il dispiegamento dell'esercito per "reprimere le proteste con la scusa della presenza di gruppi guerriglieri e cospiratori". Per queste ragioni sono state chieste pene non inferiori ai 25 anni di reclusione.


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