Chávez ha parlato al
suo popolo al termine della carovana Il presidente venezuelano e candidato alle
prossime elezioni, Hugo Chávez, ha messo in risalto l’importanza storica della
campagna elettorale, cominciata ieri, domenica 1º luglio, per il futuro della
Patria.“In questi cento giorni che vengono, si decideranno i prossimi cento
anni del paese
( ...) una Rivoluzione non si misura in un anno o un decennio, ma si misura nei secoli. Noi siamo venuti per fare una Rivoluzione vera, con indipendenza e potere nazionale”. A proposito di questi due aspetti, tutti e due contenuti nel suo programma di Governo 2013-2019, ha affermato che tutto questo sarà in gioco il 7 ottobre.“Chiedo a Dio che continui a dare al popolo venezuelano una maggior coscienza, fede e coesione, per ottenere la vittoria che aprirà gli orizzonti dei prossimi cento anni del Venezuela”. Per questo ha esortato la militanza bolivariana ad applicarsi a fondo in questi cento giorni: dieci milioni di cuori e dieci milioni di coscienze, ha sottolineato. Riferendosi ai molteplici attacchi dei quali è oggetto, sferrati dalla borghesia, Chávez ha sostenuto che questa non ha capito, nè capirà mai che “Chávez, già non sono io, Chávez è il popolo, Chávez sono milioni, Chávez sono i bambini, le donne (…), Chávez non sono io, Chávez è il popolo invitto”, ha dichiarato.Dopo il percorso dall’Avenida Constitución de Maracay, ad Aragua, dopo un transito di 18 chilometri da Mariara, nello Stato Carabobo, il candidato della Patria è stato accompagnato da una marea rossa di popolo, in una dimostrazione d’appoggio alla candidatura presidenziale in questo inizio di campagna.“Più che amore, frenesia”, ha detto Chávez all’inizio della manifestazione, vedendo la marea di popolo che con amore e fervore lo ha accompagnato per tutto il tragitto.
( ...) una Rivoluzione non si misura in un anno o un decennio, ma si misura nei secoli. Noi siamo venuti per fare una Rivoluzione vera, con indipendenza e potere nazionale”. A proposito di questi due aspetti, tutti e due contenuti nel suo programma di Governo 2013-2019, ha affermato che tutto questo sarà in gioco il 7 ottobre.“Chiedo a Dio che continui a dare al popolo venezuelano una maggior coscienza, fede e coesione, per ottenere la vittoria che aprirà gli orizzonti dei prossimi cento anni del Venezuela”. Per questo ha esortato la militanza bolivariana ad applicarsi a fondo in questi cento giorni: dieci milioni di cuori e dieci milioni di coscienze, ha sottolineato. Riferendosi ai molteplici attacchi dei quali è oggetto, sferrati dalla borghesia, Chávez ha sostenuto che questa non ha capito, nè capirà mai che “Chávez, già non sono io, Chávez è il popolo, Chávez sono milioni, Chávez sono i bambini, le donne (…), Chávez non sono io, Chávez è il popolo invitto”, ha dichiarato.Dopo il percorso dall’Avenida Constitución de Maracay, ad Aragua, dopo un transito di 18 chilometri da Mariara, nello Stato Carabobo, il candidato della Patria è stato accompagnato da una marea rossa di popolo, in una dimostrazione d’appoggio alla candidatura presidenziale in questo inizio di campagna.“Più che amore, frenesia”, ha detto Chávez all’inizio della manifestazione, vedendo la marea di popolo che con amore e fervore lo ha accompagnato per tutto il tragitto.
(Correo del Orinoco/ Traduzione Granma Int.).
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