12 settembre 2012

Oleguer Presas Renom - Oltre il calcio, il pensiero.


Oleguer Presas Renom, noto semplicemente come Oleguer è nato a Sabadell, il 2 Febbraio 1980, è stato un giocatore del Barcellona e dell’Ajax. Attualmente senza contratto.
Potrebbe essere uno dei tanti che, correndo su un prato verde, ha solo da pensare a come utilizzare i soldi che guadagna. Passare il tempo tra un allenamento e l'altro in mezzo a veline e ragazzine adoranti. Certo, non è Ronaldo né Messi.
Oleguer è laureato in economia ed è amante storia, filosofia e letteratura. Deve essere uno che non si accontenta di contemplare quello che accade.


Non è un rivoluzionario, è solo uno che dice e scrive quello che pensa.
In un mondo di bigotti ed ipocriti uno così ci mette del calore addosso.

Ha sempre prese posizioni importanti, come quando scrisse sulla Directa, un settimanale Catalano, un articolo sull’ipocrisia del governo spagnolo sulla vicenda del militante dell'eta Juana Chaos.
Juana fece lo sciopero della fame perchè, dopo aver scontato la sua condanna a 18 anni, fu tenuto ancora dentro in quanto dovevano completare il procedimento aperto nei suoi confronti per la pubblicazione di un articolo sul quotidiano Gara.
Oleguer scrisse dell'ipocrisia di uno stato che tiene dentro uno per 20 anni e libera, dopo quattro anni di pena, un generale della Guardia Civil (Galindo) condannato per duplice assassinio a 75 anni di carcere.



Lo sponsor di Oleguer (KELME) diede disdetta immediata del contratto e lui giocò con un paio di scarpini neri e senza logo.

Nette anche le sue posizioni contro la guerra in Iraq.
Ha scritto anche un libro.
Non un prontuario di barzellette né un'autobiografia, ma un libro vero, che Oleguer ha scritto a quattro mani con l'amico Roc Casagran, ovviamente in catalano. Un libro in cui il calcio è un semplice punto di vista che porta a diverse vie di fuga narrative. Il pretesto del racconto sono infatti i festeggiamenti della Liga conquistata dal Barça, ma il nucleo argomentativo è costituito dalle riflessioni esistenziali, intellettuali e soprattutto politiche del giocatore.
Il titolo è Camì d'Itaca, cammino verso Itaca, e riprende una poesia greca citata al principio in cui l'isola di Ulisse è la metafora del miraggio, del sogno, dell'approdo esistenziale. Delle altre numerose citazioni colpiscono gli autori: Groucho Marx, Vázquez Montalbán, Rafel Alberti, Manu Chao.


Un habitat intellettuale importante per qualunque persona di cultura.
Figuriamoci per un calciatore.

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