9 novembre 2012

9 novembre 1921: arditi del popolo in trasferta contro i fascisti

Il 9 novembre 1921 un gruppo di arditi del popolo civitavecchiesi, fra loro Vincenzo Benedetti, Benedetto Salerni, Vincenzo De Fazi, Amilcare Urbani ed Otello Gargiullo, si recano a Roma per aiutare i loro compagni capitolini nella fabbricazione di bombe con la gelatina da scagliare contro i fascisti riuniti a Roma per il terzo congresso nazionale dei Fasci italiani di combattimento, che in questa occasione si trasformano in Partito Nazionale Fascista.

In questi giorni, nella capitale, si contano 7 morti e più di 150 feriti. Valerio Gentili nel suo recente volume "La legione romana degli arditi del popolo" scrive che "a Civitavecchia, città in cui dal 9 al 14 novembre è stato proclamato lo sciopero generale in solidarietà con il popolo romano, le milizie fasciste cercano di espugnare la città ma anche qui la resistenza guidata dagli arditi del popolo scompagina i loro piani."

I fascisti toscani, reduci dal congresso romano, cercano vendetta a Civitavecchia, ma le autorità governative riescono a restringere gli squadristi nella stazione ferroviaria, evitando lo scontro con gli arditi del popolo civitavecchiesi, che la polizia quantifica forti di 600 membri.

fonte: Almanacco civitavecchiese: di Enrico CIANCARINI

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