24 aprile 2009

SENZA TREGUA

Per non confondere "buoni e cattivi"


Senza Tregua


"Scendo in strada. È il 25 aprile..


C'e gente. Ci sono operai armati, squadre di giovani che corrono verso le caserme abbandonate nella notte dai fascisti. Vogliono anch'essi, questi ragazzi, impugnare un'arma. Il nemico non è ovunque battuto: asserragliato nei fortilizi e nei punti strategici, tenta la fuga su mezzi corazzati. Dalla Casa dello Studente, in viale Romagna, spa­rano. Alcuni giovani tentano di snidarli. Trecento me­tri più avanti, in piazza Piola, squadre di operai ar­mati hanno occupato la Olap, la loro fabbrica e sono pronti a difenderla dalla distruzione. Finalmente mi sento in un mondo pieno, completo, vivo. Io che per mesi senza fine ho lottato con piccoli gruppi di tenaci patrioti; io che per mesi mi sono mosso come un'om­bra, isolato, senza contatti se non quelli (tanto rari e fuggevoli da sembrare irreali) con esponenti del comando regionale, con le staffette o con pochi altri compa­gni della brigata; io, in mezzo a tutta questa gente, a questi operai, a questi giovani, a queste donne mi sen­to come immerso in un grande mare di affetto. Fino a ieri ho camminato nelle strade di questa grande città considerando i passanti potenziali nemici, dubitando di tutti, sospettando di ognuno. Oggi, confuso in questa folla amica, e come se uscissi da un incubo. Mi accorgo che le case sono belle case, che le strade sono ampie e che sopra di me c'e il cielo. Mi sorprendo a pensare cose come queste e mi fermo davanti al portone della Olap. C'e un gruppo di operai, tutti hanno un fucile. Un uomo dà alcuni ordini. Mi fermo ad osservarlo. Mi vede e mi chiede chi sono. Parlo, finalmente parlo. "Sono Visone, comandante della 3" Gap." L'uomo rimane qualche secondo senza parlare, poi all'improvvi­so mi abbraccia, mi afferra per le gambe e mi rialza te­nendomi in alto, sopra gli altri, e grida. Tutti capiscono che sono un amico, che sono un partigiano. Adesso gri­dano tutti e quando l'uomo finalmente mi rimette a terra, mi abbracciano in due, in tre alla volta. Torna un poco di calma. Sto per andarmene. Vogliono darmi una scorta. Un quarto d'ora dopo, in via Ampere, mi incontro con gli artefici e i dirigenti della Lotta di Liberazione.


01È un grande giorno. È il grande giorno. C'e tutta la città che corre che grida, che risorge. Per ore e ore le squadre dei GAP e dei SAP, degli operai, dei giovani, in attesa delle formazioni di montagna in mar­cia verso Milano, corrono da un quartiere all'altro per eliminare un nido di resistenza fascista, per arrestare un gerarca, per costringere alla resa un reparto tedesco. Quarantotto ore prima eravamo pochi, ora siamo folla. Però, dietro di noi a sorreggerci, ad aiutarci, a nasconderci, a sfamarci, a informarci, c'e sempre stata questa massa di popolo che ora corre per le strade, si abbraccia e ci abbraccia, e grida: "Viva i partigiani."


da "Senza Tregua" di Giovanni Pesce

2 commenti:

  1. Gloria a tutti i partigiani che hanno lottato per la nostra terra e la nostra libertà!

    RispondiElimina
  2. era da un po che non passavo di qui...tutto bene?.buon 25 aprile compà

    RispondiElimina