Il 24 marzo del 1976 le Forze Armate rovesciarono il governo costituzionale nella Repubblica Argentina attraverso un colpo di stato. Da quel momento il regime militare che si autodefinì "Processo di Riorganizzazione Nazionale" portò avanti una politica basata sul terrore. La sparizione, forma predominante attraverso la quale venne esercitata la repressione politica, colpì 30.000 persone di tutte le età e condizione sociale che furono sottomesse alla privazione della propria libertà e alla tortura, e tra loro centinaia di bambini sequestrati con i propri genitori o nati nei centri clandestini di detenzione dove vennero condotte le giovani in stato interessante.
La quantità di sequestri di bambini e giovani in stato interessante, il funzionamento di centri di maternità clandestini (Campo de Mayo, Escuela de Mecanica de la Armada, Pozo de Banfield, etc. Etc.), l'esistenza di liste di famiglie di militari in "attesa" di una nascita all'interno di questi centri clandestini e le dichiarazioni degli stessi militari dimostrano l'esistenza di un piano predeterminato, non solo fondato sul sequestro di adulti, ma anche sull'appropriazione indebita di bambini.
I bambini rubati come "bottino di guerra" furono registrati come figli legittimi dagli stessi membri delle forze repressive, abbandonati in qualche luogo, venduti o lasciati in istituti come creature senza nome N.N. In questo modo li fecero sparire annullandone l'identità, privandoli della possibilità di vivere con le famiglie e di tutti i loro diritti e della loro libertà.
La quantità di sequestri di bambini e giovani in stato interessante, il funzionamento di centri di maternità clandestini (Campo de Mayo, Escuela de Mecanica de la Armada, Pozo de Banfield, etc. Etc.), l'esistenza di liste di famiglie di militari in "attesa" di una nascita all'interno di questi centri clandestini e le dichiarazioni degli stessi militari dimostrano l'esistenza di un piano predeterminato, non solo fondato sul sequestro di adulti, ma anche sull'appropriazione indebita di bambini.
I bambini rubati come "bottino di guerra" furono registrati come figli legittimi dagli stessi membri delle forze repressive, abbandonati in qualche luogo, venduti o lasciati in istituti come creature senza nome N.N. In questo modo li fecero sparire annullandone l'identità, privandoli della possibilità di vivere con le famiglie e di tutti i loro diritti e della loro libertà.
Niente e nessuno ci ha fermato nella ricerca dei figli dei nostri figli. Attività investigative si alternavano a visite quotidiane ai Tribunali dei Minori, Orfanotrofi, Casa Cunas e allo stesso tempo realizzavamo indagini specifiche sulle adozioni avvenute all'epoca.
Ricevevamo anche, e continuiamo a ricevere, le denunce che il popolo argentino ci invia, forma di collaborazione nell'attività di localizzazione dei piccoli.
Questo è il risultato dell'attività di sensibilizzazione e presa di coscienza della comunità.
Per il proprio lavoro l'Associazione si avvale di staff tecnici composti da professionisti in campo giuridico, medico, psicoloico e genetico.
Ognuno dei bambini ha una causa aperta nella Giustizia alla quale si aggiungono le denunce che via via si ricevono con il passare del tempo e che conformano elementi probatori che determinano la loro vera identità e quella dei responsabili del loro sequestro o del loro possesso illecito.
Per assicurare in seguito la validità degli esami del sangue abbiamo implementato una Banca di Dati Genetici, creata con la Legge Nazionale N. 23.511, dove sono presenti le mappe genetiche di tutte le famiglie che hanno bambini scomparsi.
Lavoriamo per i nostri bambini e per i bambini delle generazioni che verrano per preservare la loro identità, le loro radici e la loro storia, pilastri fondamentali dell'intera identità collettiva.
Contatti
Abuelas de Plaza de Mayo
Virrey Cevallos 592 PB
Buenos Aires - Argentina
E-mail: abuelas@abuelas.org.ar
Website: http://www.abuelas.org.ar/
E il nano s'è permesso di fare battute sui desaparecidos............che pena
RispondiEliminaPer cortesia non lasciare commenti fuori tema.
RispondiEliminaGrazie
volevo intervenire in merito al film di cui ha parlato il "professore". io l'ho visto e purtroppo devo dare piena ragione al professore, dovrebbero trasmetterlo nelle scuole in modo tale che la storia sia finalmente riscritta con i colori giusti. Anche Lei farebbe bene a vederlo.... potrebbe imparare tante cose.
RispondiEliminaAngela 65
grazie anonimo ora mi hai convinto vado a vedere il film comico che hai indicato del regista grande rivoluzionario contro il regime sovietico !Si il servo di Lech Walesa uomo della cia e grande moralista(ahahah)
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