Più di ogni altra cosa nella testa resta il suono. Quel sordo e attutito contatto con il terreno. Che annunciava la presenza del simbolo, trasversale, di tutte le sottoculture nate in riva al Tamigi e diffuse nel resto del mondo. Tanti auguri Dr. Martens. Quei cinquant'anni tra le pieghe del cuoio e le suole di gomma si vedono poco. Lo stile è rimasto, nonostante gli anni. Quello che è cambiato, però, è quell'alone di antagonismo e ribellione che ha segnato quegli anfibi per anni. Dalla working class di ieri al glamour di Perez Hilton di oggi il salto è enorme. Dal caratteristico rosso ciliegia, alle mille tonalità, comprese quelle a fiorellini, lo stacco è da brivido.
Perché quel marchio, nato dalla R. Giggs di Wollaston e reso immortale dal modello di suola "ad aria" brevettata da un medico tedesco, era nato per soldati, prima, e lavoratori, dopo. Le indossavano operai e postini. Persino i poliziotti, costretti ad annerire le cuciture gialle che le caratterizzavano.
Ma il vero boom venne con l'esplosione delle sottoculture. Skinheads, anzitutto. Ma anche mods, punks e "boot boys", ovvero i ribelli tutti pub e stadio. La spinta decisiva alla loro diffusione si deve agli Who di Pete Townshend. E' lui, frontman della band di culto dei modernisti in parka verde e lambretta, a farne un simbolo. I modelli si moltiplicano. Si passa dai tre bottoni ai ben più impegnativi dieci bottoni.
Il mito cresce con l'affacciarsi sulla scena degli skins. Nati dalla costola più "dura" dei mods, le teste rasate vedono in quegli anfibi la summa delle loro caratteristiche: sono resistenti, spartani, con pochi fronzoli, pratici. Comodi al lavoro e utili in caso di rissa. Da quel momento il binomio skins-dr martens diventa indissolubile e prosegue fino ai giorni nostri.
Le foto dell'epoca raccontano di centinaia di teste rasate con gli anfibi in bella mostra. Bretelle, polo Fred Perry, camicie Ben Sherman e Dr. Martens ai piedi. La working class inglese era questo. E non mancava chi sceglieva il modello con la punta di ferro rinforzata. Nati come protezione sul luogo di lavoro, si trasformarono presto in una micidiale arma nelle risse. Simbolo di orgogliosa appartenenza alla classe lavoratrice. Lontana anni luce dalla "borghese tendenza alla psichedelia" e dagli hippy.
A santificarli arriva anche la musica. Sul finire degli anni Sessanta, la band skinhead Reaggae Symarip incide Skinhead Moonstom. Note che parlano del modo di camminare (moonstomp) tipico degli skins che indossano Dr. Martens e che, per via dei cuscinetti d'aria, sembrano "camminare sulla luna".
E queste sono le mie da più di 20 anni
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