5 febbraio 2013

Civitavecchia 5 febbraio 1959: licenziati 68 operai dell'Italcementi; occupate le cave di Allumiere e S.Severa

(Tratto da L'Unità del 6 febbraio 1959)


Il 5 febbraio 1959 a 68 operai dell'Italcementi sono consegnate altrettante lettere di licenziamento. In risposta, i cementieri occupano lo stabilimento civitavecchiese e le cave di Allumiere e Santa Severa. Il giornale L'Unità il giorno dopo scrive: "La fabbrica è silenziosa. Sul piazzale sostano una diecina di camion che avrebbero dovuto caricare il cemento....
(Tratto da L'Unità del 6 febbraio 1959)
I 68 licenziamenti, oltre che per le famiglie interessate, rappresentano un grave colpo per tutta la economia cittadina, già gravemente colpita. Non fa meraviglia, quindi, se questa sera, a Civitavecchia, non si festeggia il giovedì grasso. Tutte le associazioni che avevano organizzato feste da ballo le hanno sospese e rinviate per esprimere, in questo modo, la loro preoccupazione e la loro solidarietà ai cementieri in lotta."
Tutte le altre categorie di lavoratori inviano loro delegazioni presso lo stabilimento per esprimere solidarietà. Il giornale riporta solo tre nomi degli operai licenziati: Salvatore Crescentini, Armando Ricci e Giovanni Di Battista.
L'occupazione durerà giorni e vedrà l'intervento del nuovo governo Segni che procederà a far sgombrare lo stabilimento con la forza pubblica. Civitavecchia vivrà giorni di tensione e di solidarietà.

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