THE DAY INNOCENCE DIED
Sono passati 41 anni da quel 30 gennaio del 1972.
La città nordirlandese di Derry fu lo scenario della Domhnach na Fola,
il nome gaelico della meglio conosciuta Bloody Sunday.
Paracadutisti dell'esercito britannico aprirono il fuoco contro
manifestanti irlandesi per i diritti civili. A perdere la vita furono
quattordici persone, per lo più giovanissimi.
Quindicimila persone, in grandissima maggioranza
cattolici, marciano chiedendo maggior democrazia visto che all'epoca si vota
ancora “per censo”, cioè il voto di chi è più ricco conta di più.
I cattolici, esclusi dal potere economico, manifestano
per rivendicare una delle più elementari regole della democrazia: “una testa,
un voto”. Già che ci sono, poi, cercano di far capire che non ne possono più
nemmeno delle vessazioni della Ruc, la polizia nordirlandese, protestante e
unionista.
Il corteo è pacifico e mescola bambini, ragazzi,
ragazze, donne, uomini, vecchi e si conclude a Free Derry Corner, dove è
previsto un comizio di Bernadette Devlin, la popolare leader cattolica
nordirlandese. Proprio mentre la giovane sta per parlare la folla viene
assalita da paracadutisti inglesi in assetto di guerra.
L’aggressione è premeditata. L'intervento dei militari, che hanno
l’ordine di sparare per uccidere, provoca quattordici morti e sedici feriti,
tutti civili inermi.foto: frankska
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