24 luglio 2012

David Villa, attaccante del Barcellona, solidale con la lotta dei minatori spagnoli

Dopo Adrián Lopez, è il turno di David Villa. Un altro top player della “Liga” mostra il suo sostegno ai minatori spagnoli, ormai da mesi in lotta contro il piano del governo di ridurre i contributi statali al settore minerario del 63%. Un taglio che metterà per strada circa 8000 minatori e che arriva a toccare anche altri 30.000 lavoratori, quelli dell'indotto. La notizia del taglio è tra l'altro arrivata quasi in contemporanea con l'aiuto alle banche che dovrebbe 'salvare' l'economia spagnola dal baratro. Come se già non ci fossero.

E così, mentre il governo dice che non ci sono soldi per cantar messe e promette con estrema durezza di eliminare circa 350 milioni di € di contributo statale all'industria del carbone, con l'altra mano elargisce aiuti ai banchieri nell'ordine di decine di miliardi di euro.

I minatori, malgrado l'attacco frontale del governo, che continua a ripetere che non ci sarà alcun compromesso e che il taglio sarà effettuato, continuano a lottare. Prosegue l'occupazione dei pozzi, proseguono le proteste e la “marcha negra”, partita dalle regioni minerarie per arrivare a Madrid lo scorso 11 luglio sembra aver permesso anche il risveglio dei movimenti sociali nelle città dello stato spagnolo.

E allora l'attestato di solidarietà di Villa è sicuramente il benvenuto. Proprio lui, che proviene da una famiglia in cui il lavoro di minatore non era affatto sconosciuto (il padre era minatore), come ha avuto modo di spiegare anche quando un giornalista gli chiese il perché di quel soprannome che lo accompagna da sempre, il “Guaje”:

In dialetto asturiano significa 'bambino'. Mi chiamavano così per due ragioni. Da un lato è usuale che si chiamino in questo modo i bambini ed io ero particolarmente piccino. Giocavo sempre con ragazzi più grandi e, essendo il più piccolo nelle categorie inferiori, mi chiamavano in quel modo in maniera affettuosa. Dall'altro, c'era la coincidenza che il 'Guaje' era anche l'aiutante del minatore e, dal momento che la mia famiglia lavorava in miniera, il nome aveva ancora più senso.”

E così Villa ha permesso di tenere ancora accese le luci su questa lotta, col semplice gesto di andare a portare fisicamente la propria solidarietà e 'twittando' più volte parole di appoggio. Quelle luci che altri vorrebbero spegnere quanto prima. Per spegnere sul nascere un incendio che potrebbe divampare ben oltre le regioni minerarie e coinvolgere anche altri settori della classe lavoratrice.

(Ultrà Rayo Vallecano accolgono i Minatori della "Marcha Negra)

Non ci uniremo al coro di chi constata la contraddizione intrinseca di personaggi come Villa o Adrián Lopez, stelle del calcio multimilionarie. I moralismi non ci appartengono. Il loro sostegno oggettivamente costituisce un aiuto per la lotta dei minatori e tanto deve bastare. Certo, potrebbero fare di più. Ma potrebbero fare anche di meno, come le centinaia di colleghi che pare non siano toccati minimamente dalla vicenda.
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